Registro delle opposizioni, una tutela dal telemarketing
Hai mai ricevuto chiamate di telemarketing da voce registrata alla ricerca del tuo consenso per una nuova offerta? Ci sono buone notizie.
Ricevere chiamate di telemarketing effettuate da software di composizione automatica è ormai all’ordine del giorno. Queste aziende lavorano su elenchi di numeri e decidono di affidare la proposta di offerte e sconti a una voce registrata. Come il nostro numero venga usato, per molti rimane un mistero.
Nel corso di questo articolo cercheremo di fare chiarezza sui concetti di Registro delle opposizioni, normative e nuove leggi introdotte per la tutela dei nostri dati e consensi al trattamento di essi.
Registro Pubblico delle Opposizioni: cos’è e come interessa il telemarketing
Il Registro Pubblico delle Opposizioni – istituito con il D.P.R. n° 178/2010 e aggiornato con il D.P.R. n° 149/2018 – è un servizio gratuito per l’utente per opporsi all’utilizzo a fini pubblicitari dei numeri di telefono intestati e dei corrispondenti indirizzi postali associati, presenti negli elenchi pubblici, da parte degli operatori che svolgono attività di marketing tramite il telefono e/o posta cartacea.
A cosa serve il Registro delle Opposizioni?
Con il RPO – acronimo del servizio – è possibile bloccare il trattamento dei dati personali presenti negli elenchi telefonici pubblici, impedendo agli operatori che li utilizzano di svolgere attività di marketing tramite il telefono e/o la posta cartacea nei nostri confronti.
L’opposizione non annulla la validità dei consensi per contatti con finalità commerciali, rilasciati direttamente dagli utenti alle singole società, fermo restando il diritto di opposizione di cui all’art. 21 del Regolamento (UE) 2016/679.
Come funziona il RPO?
L’utente può richiedere l’iscrizione, l’aggiornamento dei dati e la revoca al RPO in quattro modalità differenti:
- web – compilazione di un modulo elettronico
- telefono – chiamata al numero verde RPO
- email – invio tramite posta elettronica di un apposito modulo
- raccomandata.
L’operatore di telemarketing che utilizza i dati presenti negli elenchi telefonici pubblici è tenuto a verificare con il RPO le liste dei potenziali contatti, tramite una serie di servizi disponibili sul sito.
La norma vigente in materia di telemarketing
La novità contenuta nel decreto legge Capienze – Dl 139/2021 diventato legge – ha un doppio valore: da una parte rafforza il regime imposto dal registro, a difesa delle chiamate fatte dagli operatori; dall’altra ha sbloccato l’iter del decreto, con il quale si estende il perimetro di azione del registro delle opposizioni ai cellulari.
Infatti, la previsione di allargare l’ambito di azione del registro alle telefonate automatizzate si inserisce nel faticoso carteggio tra ministero dello Sviluppo, Presidenza del Consiglio, Consiglio di Stato, commissioni parlamentari, Garante della privacy e Autorità per le comunicazioni. Da circa tre anni le autorità cercano, sotto la regia del Mise, di mettere a punto il Dpr che dovrebbe recepire le indicazioni della legge n. 5 del 2018 e sostituire in toto la normativa che ha finora regolato il funzionamento del registro delle opposizioni – il Dpr 178 del 2010.
La protezione del cellulare
La novità più importante per gli utenti è la possibilità di iscriversi nel registro non solo con il proprio numero telefonico fisso, ma anche quello mobile. Ciò significa che ai numeri di cellulare volta inseriti nel registro non potranno più arrivare chiamate promozionali.
L’iscrizione al RPO elimina tutti gli eventuali consensi dati fino a quel momento per l’uso del numero telefonico a scopi di marketing.
Chiamate automatizzate
Il Dpr varato dal Consiglio dei ministri contiene anche quanto previsto dal Dl Capienze sulle chiamate automatizzate, compresi i consensi forniti in precedenza. Una precisazione è necessaria: le chiamate generate da software hanno bisogno di un consenso espresso da parte dell’utente, la cosiddetta regola dell’opt-in – “puoi profilarmi utilizzare i miei dati a patto che tu abbia acquisito una mia autorizzazione esplicita”. Le chiamate con operatore, invece, sono regolate dall’opt-out – “solo dopo una chiamata l’utente può esprimere il suo non-consenso”.
Con l’iscrizione nel registro tutti i consensi pregressi verranno meno e il telemarketing agguerrito dovrà fare un passo indietro.
Diverse modalità di iscrizione al registro
La modalità di iscrizione al registro previa raccomandata è stata eliminata, mantenendo invece la mail o compilando l’apposito modulo sul sito del gestore del registro, che al momento è la Fondazione Bordoni.
Nel sito è possibile segnalare più di un numero di telefono contemporaneamente, fissi e mobili, entrando e uscendo dal registro senza limitazioni alcune. Altra utile funzione: si potrà rimanere nel registro decidendo di revocare a proprio piacimento il consenso e/o il blocco verso alcuni operatori di telemarketing, consentendo loro di poter chiamare per proporre offerte commerciali. Questo è un gran passo avanti nella strada alla creazione di una procedura virtuosa del raccoglimento di consensi, consentendo di rinnovare la presenza nel registro, dove si resterà a tempo indeterminato, senza dover fare nessuna operazione futura.
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